L O A D I N G

Il Pianeta che ci ospita

titolo: Il pianeta che ci ospita

trama: Film inaugurale di Expo 2015. Ermanno Olmi: “Il Pianeta che ci ospita è il titolo del film cortometraggio di Expo 2015 Nutrire il Pianeta. Lo scopo di questo evento universale è innanzitutto l’impegno dei popoli ricchi nel garantire cibo, acqua e dignità a ogni essere umano, secondo un principio di giustizia che regola la convivenza fra le genti della Terra. Allo stesso modo, e al pari del cibo, i popoli che hanno conquistato attraverso il sacrificio dei loro martiri il privilegio della libertà siano esempio di democrazia e convivenza civile”.

cast:
Regia: Ermanno Olmi
Collaborazione alla Regia: Giacomo Gatti
Prodotto da: Expo 2015
Produzione esecutiva: Movie People
Produttori: Mario Maronati e Ornella Bonvini
Direttore della Fotografia: Fabio Olmi
Musiche: Fabio Vacchi, Paolo Fresu, Alessandro Cicognini
Montaggio: Paolo Cottignola
Suono: Francesco Liotard
Produttore Esecutivo: Stefano Laveneziana
Direttore di Produzione: Vincenzo Lentini
Consulente Amministrativo: Maurizio Ramaccini
Post Production Executive Producer: Massimo Germoglio

genere: drammatico

anno: 2015

durata: 11'

formato: Pellicola 35mm, Alexa Codex, Red Epic Dragon 6K. Aspect ratio: 1:2.35. Audio: Dolby Digital 5.1. Colore

Recensione di Paolo Mereghetti (Corriere della Sera - 1 maggio 2015): Ci sono voluti tre anni di riprese in giro per l'Italia, a volte per immagini di pochissimi secondi, per raccogliere tutto il materiale necessario a «costruire» i 12 minuti di Il pianeta che ci ospita, il documentario che Ermanno Olmi, con la collaborazione di Giacomo Gatti, ha girato per Expo e che sarà proiettato ogni giorno per i suoi visitatori nello spazio Slow Food Theater (piazza della Biodiversità). Ma non solo, perché a partire da questo weekend più di trecento sale in tutta Italia (a Milano l'Anteo, l'Apollo, il Mexico, il Palestrina e il Centrale) lo mostreranno come «fuori programma» per ricordare a tutti i temi che l'Expo mette in mostra e difende. Affidandosi solo alla forza delle immagini, Il pianeta che ci ospita ricorda agli spettatori le ricchezze e le povertà di questa nostra Terra: la varietà delle specie vegetali e animali, ma anche le difficoltà a sopravvivere per chi deve fare i conti con la siccità, l'industrializzazione selvaggia, l'inquinamento (basta una goccia di petrolio che cade in acqua e disegna i suoi ghirigori per mostrarci i rischi che a volte gli uomini causano). Si vedono gli uomini che lavorano e trasformano i prodotti della terra in cibo, a cominciare dal pane che cresce sotto i nostri occhi ed esce croccante dai forni. Si vede la fatica del lavoro ma anche la bellezza della natura, capace di ospitare ogni tipo di essere vivente, e poi la dolcezza dei campi coltivati e la violenza degli elementi, tutto per ricordarci che la nostra vita nasce proprio da lì, da quel pianeta che gli astronauti osservano dall'alto. Tutto racchiuso in un piccolo, magico film che termina con la scena di Miracolo a Milano di Vittorio de Sica, quando la buona Lolotte trova il piccolo Totò tra i cavoli del suo giardino, monito e metafora insieme di un'umanità che solo dalla propria terra può trovare la vita.